lunedì 15 marzo 2010



GANYMEDE O DEL RAPIMENTO

Malgrado tutto, anche durante la sua caduta, la Grecia ha frenato la marcia in avanti dell'Asia. Ha disseminato su tutta la terra i suoi doni splendidi, che aiuteranno la nascita di una nuova cultura presso i Romani, nordici; e la sua storia diviene più tardi, per l'Occidente germanico, il più vivo fra i racconti delle fate. Così Apollon è la prima grande vittoria dell'Europa nordica, malgrado il sacrificio dei Greci, perché dietro a lui, sorgeranno, dalle nuove profondità iperboree, i difensori degli stessi valori: della libertà dell'anima e dello spirito, dell'organizzazione della vita, della forza creatrice della ricerca.

Roma sfoltisce in seguito, con la spada, il nemico vicino-orientale; sempre minaccioso e più forte, ed impone più rudemente e più consapevolmente dell'Ellade, il principio patriarcale apollineo. Essa afferma così lo Stato in sé, e il matrimonio, come previa condizione del popolo e della protezione razziale. Fino a quando la Germania diventerà, sotto una forma nuova, la rappresentante del Dio del Cielo.

L'Europa non è semplicemente il miglior bastimento che abbia mai solcato i mari, ma è il simbolo di una Nazione, che risorge dal baratro di una Guerra perduta, e del periodo postbellico, consapevole della propria innegabile superiorità, e del valore delle proprie opere: della missione di propagazione della civiltà, e di protezione e salvezza dei valori della propria razza, che essa è chiamata a rappresentare nel suo Tipo migliore.

Nell'agosto del 1936, nell'anno delle Olimpiadi di Berlino, la Nave Europa celebra la sua centesima traversata, e molti americani affollano i suoi ponti, per poter assistere, nel Nuovo Stadio di Berlino, alle vittorie degli atleti del Nuovo mondo Hitleriano. I saloni della nave sono arredati con sfarzo dall'architetto Paul Ludwig Troost, maestro di Albert Speer, l'artista prediletto di Adolf Hitler, e il Simbolo bronzeo di Europa è una scultura di Joseph Wacherle, lo stesso artista che scolpirà anche l'Auriga alla Porta di Maratona, nello Stadio Olimpico di Berlino.

L’intero transatlantico traduce, nella realtà, l'intenzione tedesca di unire fra di loro, le Culture Germaniche ed Anglo-Sassoni, sotto il segno di una rinata “ Europa”, e di una Logica politica Superiore, che vede in Berlino una moderna Atene, e il centro capitale di un nuovo Reich e di una Nuova Fede Ariana. Questo programma di Pace, Condivisione, Conoscenza e Progresso ario-germanico, trasformato in palese realtà, verrà insidiato e distrutto, non da anonimi Dei gelosi, ma dalla congrega internazionale ebraica, sionista e Jahveica, che, fin dal 1933, ha dichiarato guerra aperta all'ideologia hitleriana della purezza razziale, e alla pretesa tedesca di vivere in un proprio Stato: libero dal condizionante controllo politico, culturale e finanziario
degli ebrei.

Europa è la prima figura archetipica, che testimonia della profonda necessità animica del Popolo Tedesco, di riattingere al Mito, per ri-contattare il livello ancestrale e divino della propria Stirpe. Altre figure mitiche e immaginali, scelte dalla memoria genetica della propria razza, sono Giove come Aquila, Leda, la Urfrau-Cigno o Femminilità Primordiale Iniziatica; i Dioscuri o Gemelli, nati da lei e da Giove, e poi Paride, Prometeo, e, sopra tutto Ganymede.

La Germania risorta del 1936, si presenta con la festa di Giochi Olimpici, filmati da Leni Rifenstahl, che ha già girato per il Fuhrer lo splendido Triumph des Willens, il Trionfo della Volontà, e che ora, con Olimpia, produce un'opera di forte suggestione psichica ed estetica, in cui la Germania appare come l'erede diretta della Grecia Antica. I giovinetti, gli adolescenti, gli uomini del futuro, sono pronti al volo: a sollevarsi con le loro aste dalla polvere terrestre. Carl Orff e Werner Egk, musicano questa “erezione virile”.

Del resto, Hitler stesso è il primo propagatore del Mito Greco, e della grecità germanica, e difende le discipline umanistiche e storiche, veicolo di cultura e di memoria della propria stirpe. Risulta quindi quasi un segno del destino che, nello stesso 1936, al tempo delle Gare Olimpiche e della supremazia degli Atleti tedeschi, la spedizione archeologica che compie ad Olimpia un ciclo di scavi promossi dallo stesso Hitler, per riportare alla luce lo Stadio di Olimpia, cantato da Pindaro, ritrovi la Bellissima scultura di Giove che rapisce Ganymede.

“L'ultima scoperta appartiene ai più bei pezzi antichi che siano mai stati scavati e riportati alla luce. Nessun oggetto dei nuovi scavi ha gettato una luce così chiara sull'immagine e la natura di Zeus; non come custode del santuario, che domina con lo scettro, ma con il bastone del viandante, mentre cammina a grandi passi, per rapire in olimpo la bella preda, il fanciullo Ganimede, che porta in braccio con cura, perché, come il più bello dei mortali, rallegri gli Dei. Nella sinistra il fanciullo tiene ancora il piccolo gallo da battaglia con cui giocava; non si difende dalla presa divina e i suoi capelli si sciolgono sulla spalla del Dio.”

Lo Zeus con il fanciullo Ganymede, scavato dagli archeologi tedeschi ad Olimpia, è il Simbolo di una promessa di sicura predilezione per i Giovani hitleriani, degni dell'Olimpo e di Olimpia. All'ingresso del Reichssportfeld di Berlino, i partecipanti alle Olimpiadi potevano leggere, scolpiti nel marmo, dai nazionalsocialisti, i versi di Hölderlin.

Vivi lassù, o Patria, Vivi,
e non contare i morti. Per te, amata,
Non c'è un solo caduto più del necessario.

Morire giovani significa essere amati dal Dio, partecipando, per suo mezzo, alla beatitudine eterna. I giovani caduti passano, morendo, da una realtà incompleta ad una dimersione perfetta; dalla Germania apparente, a quella Eterna. Nel mito del fanciullo Ganymede, rapito da Zeus in forma di Aquila, si celebra ed enfatizza, come in nessun altro, la differenza fra Inferiore e
Superiore, fra Terrestre e Astrale, fra Umano e Divino.

Se la Fanciulla Europa, rapita dal Toro-Zeus, è una metafora della conquista del regno orizzontale, mondano e terrestre, liberato da ogni limitante confine, Ganymede, figlio di re, sollevato per impeto d'amore fra gli artigli dell'Aquila-Zeus, è il segno di una elezione erotica divina; il crisma di un potere verticale, Metafisico e Spirituale, proprio all'amore intervirile, che sigilla l'avvenuto distacco dell'animo umano dalla realtà infera terrestre.

Il Paidos Eros, è la prassi tradizionale di Rapimento del fanciullo, che permette la trasmissione e l'assunzione generazionale di un determinato Lignaggio ancestrale, genetico e cognitivo, consistente di Memorie, di Qualità psichiche e di Capacità spirituali superiori. Il mito del Giovane mortale, reso immortale dall'amore di un Dio, che lo rapisce, elevandolo al proprio inebriante livello, rivela il desiderio animico implicito anche nel Völk Germanico: Ritornare alla Civiltà ancestrale della Grecia Dorica, rimembrando modelli e valori ideali; degni di rigenerazione e di riattivazione.



Il sapere iconico di Johann Joachim Winckelmann, le ispirazioni poetiche di Goethe, di Hölderling, di Stefan George, quelle pittoriche di Mengs, Böttner, Carstens, Rembrandt, Meyer, Gerhard von Kügelgen, Friedrich Schinkel, Otto Greiner, Hans von Marees, o quelle scultoree di Berthel Thorwaldsen, e di Arno Breker, rivelano profondi legami con gli Archetipi relativi all'Eros intervirile, che, proibiti e resi latenti dall'invasione Cristiana, ancora dominano gli abissi della Coscienza Teutonica. Centrale, nella fattispecie, è l'Archetipo del Puer Aeternus, Sigillo dello Spirito e dell'Eros intervirile, il cui avvento glorioso e Lucifero è profetizzato già dal poeta latino Virgilio.

Ultima Cumanei venit jam Carmina ætas,
Magno ab integro sæculorum nascitur ordo,
Jam redit et Virgo redunt Saturnia regna;
Jam nova progenies cælo demittitur alto.
Tu modo nascenti Puero, quo terrea primum
Desinet ac toto surget gens aurea mundo
Casta fave Lucina; tuus jam regnat Apollo.

Ultima viene già come disse la Cumana, l'Età dei Carmi
Una grande stirpe rinasce dai secoli: intatta,
Già ritorna, e riporta Virgo il Regno di Saturno.
Già la nuova progenie ridiscende dal sommo cielo.
E tu, dunque, Fanciullo nascente, soppianterai
la precedente età del ferro, e in tutto il mondo espanderai la stirpe aurea.
La Casta Lucina ti protegga: già regna il tuo Apollo.

In Germania, l'Archetipo del Pais Athanatos, il Fanciullo reso immortale, cioè simile al Dio, dall'amore del Senex Divino, è il sigillo immaginale di una soluzione psico-simbolica, che indica ai e nei Germanici, la loro intima “ Predilezione” divina; nonché il Potere d'azione che, per essi, ne deriva. Proprio questa fiducia in una propria superiore Spiritualità e Coscienza, da cui derivano l'Elezione e la tensione al Divino, pone il popolo Tedesco di fronte ad una lotta ancestrale contro gli usurpatori: l'Etnia che, acerrima nemica degli ariani, si pretende, l' eletta del proprio Dio egregorico: quella Ebraica. Il Giovane Novalis scrive, nel 1800 nel suo “Cristianità o l'Europa” :

“ In Germania si notano i segni certi di un nuovo mondo. La Germania percorre con cauta sicurezza il suo cammino, in testa a tutti gli altri paesi europei. Mentre essi sono occupati con la guerra, la speculazione, e i partiti politici, i tedeschi, con grande impegno e diligenza stanno per diventare i rappresentanti di una più elevata epoca della Cultura, e questo vantaggio darà a loro, nel tempo, maggior peso ed importanza degli altri.”

Da Berlino e da Weimar, viene dunque la Luce di una ritrovata Memoria ancestrale, che turba i non Tedeschi, perché si manifesta principalmente come intima “solidarietà virile”; nelle corporazioni, nei Bund studenteschi, nelle Associazioni, nelle Società di studio, e negli Ordini esoterici.

Questa “Affinità elettiva” , affiora e si palesa con una forza su cui nulla possono le pretese culturali e le acrobazie degli intellettuali ebrei, che tessono il loro tessuto di malessere fisico e di degradazione psichica, nei salotti delle loro giovani correligionarie: Rahel Varnhagen, o Henriette Herz; spazi certo curiosi, per esotismo di religione e di lingua, e per non velata promiscuità; ma indegni dell'altezza spirituale cui anelano i Tedeschi. Weimar, la realizzazione di questa non utopica verticalità dello spirito, inseparabile dalla identità di luogo e di Popolo, sta lì a dimostrarlo: In questa Roccaforte delle Arti, la Cultura “Greca” diviene parte integrante del Carattere Nazionale Teutonico, che unisce, in un legame indissolubile e fraterno, tutti i ceti sociali.

Qui gli uomini Superiori, Goethe, Herder, Schiller, Wieland, Jean Paul, Winchelmann, Novalis, e tanti altri, creano la Weltliteratur: la Letteratura mondiale; con un incessante e tenace lavoro di mediazione, traduzione, e trasposizione di lingua e di immagini. I Miti, e le opere filosofiche e letterarie della Grecia, di Roma, della Persia, dell'India, e dell'Islam Sufico, vengono trascritti e trattati come forme simboliche della Coscienza ariana; Archetipi che possono e devono avere una funzione di guida psicologica; nella nuova educazione dell'umanità superiore.

Ecco quindi che Epimeteo, Prometeo, Paride, Achille, Teseo, Ganymede, e le altre figure eroiche dei Miti Greci, diventano la Signatura dei diversi stati di Coscienza germanici; e il sintomo di differenti Necessità e Destini. Ganymede, che rappresenta al meglio l'Archetipo del Puer Aeternus, non è un fanciullo ignaro, o un efebo sorpreso dalla violenza erotica e dall'ardore della passione pederastica del Dio del Cielo, né cede passivamente ad alcuna offerta, lusingato dal favore di Zeus. L'Adolescente bellissimo è già, di per sé, disposto al rapimento erotico, che attende da tempo con ansia; egli è una giovane forza ancora latente, che, tramite l'amore omoerotico vuole risvegliarsi a sé stesso, alla propria passione dell'assoluto, e alla propria completa Natura Virile.

Non è il Dio a scegliere il Fanciullo, ma il Fanciullo a scegliere e invocare il Dio alle cui Qualità aspira. Ganimede elegge Zeus a proprio rapitore, amante e iniziatore, e ne diviene l'Eletto. Il suo è un Erotismo indagatore, che verifica, attento e sensuale, il proprio intimo desiderio; un Ardore per il Maschio, capace di distoglierlo dal comune desiderio venereo, destandolo dal disorientamento del torpore terrestre, per elevarlo alle altezze dell'Amore superiore e divino.



Ganymede, avendo scelto per affinità elettiva il Dio che lo ispira, sa di esserne il “Prediletto”: il Figlio-Fanciullo che, desiderato anche dal Dio-Padre, come perfettamente simile a sé, e chiamato a riconoscersi, e a ritrovare, nel Regno dei Cieli, il Topos originario della propria innata Immortalità. Con queste premesse, ogni possibilità di Violenza e di Abuso, risulta ovviamente impossibile. La perfetta Corrispondenza di Ganymede con il Segno Astrologico dell'Acquario, diviene il simbolo dell'unione effettiva, nel Fanciullo che “Riversa”, o che inverte il proprio flusso seminale, dell'umano e del Divino.

Vero Dio, e insieme vero uomo
che abbevera e nutre di nettare spirituale i suoi amati.
Egli è colui che abbonda di ogni bene
E riversa sul mondo la sua salvifica Bellezza.

Ganymede-Acquario, viene poi tradotto, nel Cristianesimo, nella figura di Giovanni Apostolo, il discepolo amato da Gesù, che, nella tradizione iconografica, appoggia teneramente il capo sulla spalla del Divino Maestro. Anche lui, che, sulle rive del lago di Tiberiade, per primo riconosce il suo Amato, dopo l'avvenuta trasfigurazione, riceve come simbolo totemico l'Aquila, di cui possiede anche lo sguardo penetrante.

L'Aquila è il simbolo e sintomo divino della perfetta purezza, che permette a Giovanni-Ganymede, che rappresenta l'avvenuto transito fra l'esperienza umana dell'Eone dei Pesci, ora trascorso, e quella sovraumana e divina dell'Acquario, ormai immanente, di rivelare i segreti del Cielo e del Regno; riversandolii nel nettare virile della propria Testimonianza Amorosa.

Ganymede riflette la Mente Umana, amata con passione illuminante dal Dio: l'Ente centrale del suo Sé Supremo, verso cui egli ora si eleva; per mezzo della “Unio Mystica virile” che fa dei Due una sola carne. Questo amplesso è quello della materia, illuminata dallo Spirito; incarnatosi e resosi Sacro non con un rito sacrificale, ma tramite la Luce Primordiale dell'Eros Innato, da sempre presente. Coppa ed Anfora, costituiscono le “Armi erotiche” del Fanciullo, indicando il “Potere rigenerante” del Sangue consacrato dallo Spirito.

Questo soffio intimo e divino, è il flusso di Energia dell'Eros primordiale, tramite cui possono agire tutte le altre forze Universali. Questo è l'Amore che muove ogni cosa, e che rigenera, come un nettare di vita eterna, il cuore dell'eletto, rendendolo un libero Testimone del Dio in Sé. Rimasti in basso, a guardare stupiti il volo epifanico del fanciullo Eterno, che è, di fatto, il rapimento erotico dello Spirito, stanno i due cani fedeli; che rappresentano la parte somatico vegetativa ed eterica di Ganymede; destinate, entrambe, all'estinzione terrestre.

Nella mitologia Germanica, l'Aquila di Zeus è l'uccello di Odhinn, Dio della tempesta folgorante, che guida la “ Caccia selvaggia”. Odhinn è anche il signore delle battaglie, e gli Eroi che in esse cercano e trovano la morte, sono tutti suoi figli adottivi; che egli accoglie nel suo Walhalla. Dinnanzi a lui sta un Lupo e sopra un'Aquila, e il Dio può trasmutarsi in queste due forme animali, come sanno fare gli Shamani nodici.

Odhinn governa anche la vita spirituale delle creature, e regge, nel proprio soffio interiore, l'armonia e l'ispirazione del mondo. Daimon in ognuno, egli è un Dio di infinita saggezza, acquisita, con il pegno di un occhio, e l'acquisizione della Visione Unitaria e non Duale. L'Aquila è, inoltre, anche il simbolo dell'Impero Germanico, memoria del Sacro Romano Impero, e, in seguito, con negli artigli un Ganymede trasmutato in Swastika, diviene anche il simbolo steriore del III Reich Hitleriano.

L’Aquila Nera, su fondo oro, viene riconosciuto, nel 1200, come stemma dell'Impero; glifo che i Principi, in segno di fedeltà, portano impressa sui propri scudi. Il tempo dei Crociati, dei Cavalieri Teutonici, del Regno Svevo di Federico II è, quindi segnato dal sigillo dell'Aquila, che protegge dall'alto l'autorità e l'Ordine della Nazione. L'Aquila, come la Germania, tollererà, nello spazio del proprio nido, o Patria, solo chi abbia superato la selezione esistenziale: i prescelti.

Essa vuole allevare solo i più forti fra i suoi nati, lasciando al loro destino di morte, i più deboli, o i disadatti. Generosità e bontà verso il forte, e il ben fatto, e spietata durezza per il malformato e il debole, sono le ancestrali caratteristiche di un rigore naturale, che nell'Aquila si evidenzia nella duplicità di becco, che nutre, e di artigli che sanno dilaniare; caratteristiche, queste, che anche la Germania Nazionalsocialista saprà e vorrà assumere; come proprie qualità specifiche.

A chi è concesso di sollevarsi in volo assieme all'Uccello divino, nel segno dello Swastika solare, il destino riserva, come a un nuovo Ganymede, imprese impossibili ai comuni mortali, e il privilegio di abitare lo spazio delle divine altezze inviolabili. L'adolescente, lo Jüngling, come il Fanciullo, il Knabe, sono i simboli dello Spirito umano, e del suo potere di rigenerarsi; in una esistenza ascendente e divina.

Anche il segno della Crux Gammata, la Swastika, che nel mutare Ciclico indica il Centro fisso del Superuomo, allude a questo impegno nel dono divino, assuntosi dal Reich Germanico: Riformulare, sulla terra, il Regno del Grahal, riversando nel cervello dei propri simili legati alla ruota del tempo, come in una Coppa, il nettare di consapevolezza e liberazione della propria fondamentale divinità.

Se la pacifica Colomba, è l'immagine dello Spirito e della coscienza ricettiva terrestre, a cui si annuncia un dovere da compiere, l'Aquila rappresenta, invece, la liberazione dello Spirito: la sua attivazione ascendente, solare e verticale, in una elevazione virile, che segnala l'affrancamento dall'Eros dalla procreatività, e il suo balzo di elevazione nella dimensione creativa della rigenerazione divina. Il desiderio animico d’elevazione e di dono, che ha per oggetto il fanciullo, costituisce il varco verso il Regno divino, ed è, in sé, un desiderio di volo, di altezza, e di metamorfosi; un potere capace di fare della Materia corporea, investita dal flusso di questo Eros, una luminosa manifestazione iper-fisica del Logos Solare.

La voluttà condivisa, e l'investimento erotico virile e solare, sono la condizione necessaria allametamorfosi. I mortali chiamano questo Processo Eros, gli immortali Preros; perché fa crescere le ali. Il Fanciullo, ormai desto, intende e comprende la “vocazione” che irrompe nel suo giovane virgulto fallico, come promessa di libertà, di completezza, e di un potere d'azione Apollineo-Dionisiaco, purificatosi dalla violenza, dall'Ira, e dall'ottenebramento umani. La qualità che contraddistingue l'Eletto, è quella di saper uscire dal letargo della specie umana animale, trasformando l'Odiosa ignoranza di sé, in un Furore erotico divino, che lo rende, per sempre, estraneo alla terra e ai suoi limiti angusti.

Abbandona la scoria delle Plumbee Maschere egoiche
E ritrova in te stesso l'Oro Primordiale,
Perché la Luce non è un lieve bagliore all'orizzonte
E il grande Sole è già qui, in esistenza.
Risveglia l'uomo completo che dorme nell'animale umano,
E compi il volo dall'Io al Sé.
Così modifichi la vibrazione che ti allontana da te stesso
E la tua carne Risorge.

Se ora il Fanciullo incontra degli ostacoli, questi non fanno che riflettere, su quei solidi intoppi, l'immagine onnipresente dell'Amore del suo Dio, che come un'eco, e una Nuova parola portata dal vento, gli si fa incontro da ogni dove, come immagine speculare della sua stessa, primordiale e riscoperta Bellezza. Questa Parola Nuova, lo Strom-geist, è quella pronunciata dello spirito, che influisce sull'Animo con la sua corrente d'amore.

Per Hölderlin, intelligente traduttore di Pindaro, essa svela ed è il Daimon; il Genio dell'Azione, guidato dallo Spirito del proprio Tempo. Questa strana voce da “Forestiero” è anche quella che l'intera Nazione Germanica aspetta di sentire da lungo tempo, come un adolescente, che ettenda di udire, nell'aria il proprio richiamo d'elezione; pronto a librarsi in volo, a quell'invito del Dio, o di un Eroico Semidio che lo sostituisca.

E come una patria del cuore che di lassù mi chiama,
Ed io vorrei sulle Alpi,
di vetta in vetta andare, invocando l'Aquila veloce,
che dalla prigionia mi levasse
portandomi alla sala del Padre,
felice Fanciullo, fra le braccia di Zeus.
Cosa mi rapirà, togliendomi dallo sciame infantile dei compagni?
Ti ringrazio, Eracle!
Che del fanciullo hai fatto un uomo.
Ora sono maturo per il mio trono regale.
Così tu mi togli dalla mia culla, dalla mensa materna, e dalla casa:
L'Olimpo è la tua preda,
Spartiscila con me!
Chi mi educò al risveglio e alla vittoria?
e da che cosa, l'orfano che sedeva nell'ombra della sala,
fu chiamato al divino e al grande,
per somigliare a te, nella sua audacia?
Rido delle innumerevoli scorie
le raccolgo, le spacco e ne sparpaglio i frantumi.
L'Ora, m’inebria.

Con l'anelito di Ganymede al Rapimento e alla salvezza, si spiegare anche lo stato interiore della Germania, dopo la catastrofe della Guerra, e di una Pace che non è stata che la continuazione, ancora più feroce e subdola, di quella medesima Guerra contro il Popolo Tedesco. La giovane generazione germanica si ritrova fra le rovine di un mondo; non solo il mondo politico, ma anche quello spirituale e scientifico: immersa in un mucchio di rovine. Il razionalismo è crollato miseramente, sono state abbandonate le idee a cui si era legato il XIX secolo: quelle della illimitata libertà individuale, e dell'evoluzione progressiva.

L'idea di autorità si è elevata, tanto più alta e pura, quanto più le figure autoritarie precedenti sono cadute in basso. Si cerca ora di intendere, con la maggiore profondità possibile, il concetto di “Destino Germanico”. Le disgrazie e le sofferenze del popolo tedesco fanno da base al risorgere un nuovo paganesimo Odhinico: un movimento spirituale schiettamente ariano, libero, finalmente, dalle pastoie del giudaismo cristiano.

È uno stato, questo, di misticismo Profetico, che evoca ed invoca, potentemente, la figura di una guida divina, o del precursore di una guida divina. Questo Führer misterioso deve impadronirsi della grecità, e dello spirito ancestrale teutonico, compiendo una sintesi del passato, ma senza rifarsi al Cristianesimo. La sua sarà una forza oratoria, Ganymedica, rapace, capace di sollevare e far volare le folle sulle ali dell'Ispirazione Odhinica.

La sua Aquila creereà una nuova sintesi fra Oriente e Occidente Ariani. Questo è il tempo dei Wandervogel, e del filosofo dell'erotismo intervirile Hans Blüher, discepolo di Stefan George, propagatori e fautori delle Forze di elevazione, che indicano nel Puer Aeternus la via della divinizzazione erotica, e combattono una battaglia contro le forze contrarie, telluriche, rappresentate dall'Ombra di Mordor, ovvero dagli Ebrei, che falsificano la realtà, con le arroganti seduzioni del danaro, di una falsa aristocrazia borghese; con le putride produzioni pseudo arististiche, che avvelenano l'anima dei Popoli, eliminando, da ogni dove, la Poesia e la Bellezza.


Mauro Likar

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